Era il 1776 quando Giuseppe Crescentino Serra, singolare “mastro da muro” vercellese, riuscì a “traslocare” un campanile alto 22 metri dalla sua sede originaria.
L’allora rettore del santuario della Madonna del Palazzo di Crescentino aveva deciso di ingrandire il luogo sacro, per il grande afflusso di fedeli; di fronte alla necessità di abbattere il campanile del santuario, si levò la voce solitaria di Crescentino Serra: «Perché distruggerlo – domandò al priore – basta spostarlo un po’ più in là». I religiosi erano dubbiosi: Serra era un muratore, non un architetto, non un ingegnere. Non aveva uno straccio di laurea, e non poteva considerarsi dunque uno “che aveva studiato”. Ma i religiosi, visto e considerato che tanto, nella peggiore delle ipotesi, il campanile sarebbe stato comunque demolito, accettarono il suo progetto.
Semplicemente, il Serra imbragò il campanile, lo fece slittare su alcune travi di legno, e lo riposizionò “un po’ più in là”. Ovviamente, servendosi dell’aiuto dei paesani, che diedero i muscoli necessari per l’operazione. Semplicemente come bere un bicchier d’acqua. Oltretutto, per dimostrare che la torre non sarebbe caduta, mandò suo figlio nella cella campanaria, facendogli suonare le campane per tutta la durata dell’operazione. Il Circolo Filatelico Numismatico Crescentinese in collaborazione con il Comune e la Parrocchia di Crescentino ha ricordato il 245° Anniversario dell’evento con un annullo dedicato e una mostra di documenti storici, cartoline, santini e francobolli; all’interno della mostra sono stati esposti anche plastici realizzati degli studenti delle scuole locali.
Per l’occasione sono state preparate 2 cartoline annullate il 27 marzo 2021 con bozzetto del timbro preparato da Laura Arena. A causa dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, la mostra è stata inaugurata il 4 giugno con chiusura in data 7 giugno dando la possibilità a diverse scolaresche di visitarla